Di sicuro nessuno sport come il ciclismo per l'impegno che richiede e per contro per l'intensità che ti regala, rappresenta meglio la metafora della vita. Gioie e dolori, gratificazioni e delusioni, fatiche e soddisfazioni. Un cocktail formidabile, nel bene e nel male.
E l'Arca che c’azzecca in tutto questo? Semplice. L'Arca è la bicicletta, cioè il mezzo per affrontare tutto ciò. Per compiere un percorso, il cammino della vita, migliorando noi stessi per stare meglio con noi stessi e l'approccio con gli altri per stare meglio con gli altri. Io ci sono entrato un po' per sfida e un po' per scommessa.
Talmente carico di diffidenza, da dubitare perfino di chi me l'aveva consigliata, nonostante fosse u'amica. Però attraversavo un periodo di crisi esistenziale in cui mi sembrava di trovarmi al centro di un tunnel buio, dove non vedevo né spiragli di luce, né vie d'uscita. Sicché ho deciso di partecipare ad un seminario con la convinzione profonda che tanto non sarebbe servito a nulla. “Vediamo cosa son capaci di fare questi qua… E poi cosa ho da perdere? Un week-end e qualche soldo…” E così mi sono iscritto a Rinascita.
Era il 2005. Non ne sono più uscito. Molti anni, molti seminari frequentati. Certo le mie esperienze di vita essendo abituato a mettermi sempre in gioco, mi avevano insegnato molte cose, ma all'Arca ne ho imparate tante altre.
Grazie alla banda dei quattro: Antonello, Diego, Roberta e Sabrina, in ordine rigorosamente alfabetico. Merito loro su tutto e tutti. Ma merito anche dell'Energia che un gruppo può sprigionare, e merito di una doppia base straordinaria di Armonia e Amore che rende l'Arca speciale. Oggi per me è una seconda casa. Non è però un rifugio, semmai il ritrovo di partenza per cominciare a pedalare, cioè affrontare la vita. Il luogo dove “allenare” la mente, ma soprattutto il cuore e l'anima, per vivere meglio la quotidianità della vita.
Perché per quanto possa tentare di spiegare, l'Arca non si racconta, si vive. Perciò adesso tocca a te. Provare per credere. Se te lo dice un (ex) ultra scettico vuol dire che è vero.
Paolo Buranello (Un po' ciclista, un po' sci fondista, un po' scrivano, un po' viaggiatore, un po' sindacalista, un po' sognatore un po' irrequieto, un po' inquieto).
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